5 giorni di passione! Passione per la Linfologia, passione ed apprensione per un successo delle iniziative non voluto, ma importante perché segno di interesse, a prescindere, per l’argomento.

Il bilancio è senza dubbio positivo. Nella ‘due giorni’ italiana si sono svolte interessanti sessioni in cui tutti (nessuno escluso) hanno potuto confrontarsi liberamente e con un dibattito franco ed esplicito sui principali temi che riguardano il fare quotidiano degli operatori, dei pazienti e delle aziende. Non alla ricerca di chissa’ quali miracolistiche scoperte, ma alla messa a fuoco dello stato dell’arte, anche alla luce delle nuove linee di indirizzo ministeriali.

Pochi sapevano, ad esempio, che il Linfonodo si contrae perché ha una sua componente muscolare propria nella capsula stessa; questo lo rende solo un tratto molto particolare della via linfatica che, si contrare come il resto dei collettori linfatici ma svolge anche una importantissima funzione dj difesa nei confronti di vari agenti potenzialmente dannosi per l’organismo. Le difese immunologiche! Anche questo argomento è stato approfondito ulteriormente confermando quell’importante ruolo che il sistema linfatico svolge nell’organismo e la sua particolare ‘fragilità’ che spesso viene evidenziata nel paziente con patologia linfatica. Per la prima volta abbiamo assistito ad una tavola rotonda dei chirurghi che non si sono ‘azzuffati’ tra loro ma hanno espresso l’esigenza (corale) di parlare lo stesso linguaggio e di perseguire gli stessi scopi nel solo interesse dell’obiettivo finale, sinergico con le altre terapie, nei confronti della qualità di vita del malato. Non sono mancati commenti meno lusinghieri nei confronti del documento delle linee di indirizzo ministeriali, fatti soprattutto nei confronti della definizione di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali di questi malati. Il documento è sicuramente migliorabile e lo sarà; tuttavia costituisce una piattaforma su cui lavorare che fino a poco tempo fa era inimmaginabile e che ha prodotto e realizzato un vero e proprio ‘terremoto culturale’ nei confronti delle malattie linfatiche i cui esiti saranno verificati nei prossimi mesi ed anni, dalle conseguenze (si spera positive) inimmaginabili. Non sono mancate le presentazioni dei ‘campus’ per pazienti con linfedema già realizzati ma anche di quelli di prossima realizzazione come quello di Viggianello nel prossimo mese di Luglio. Il Congresso nazionale ITALF, trasmesso in diretta streaming, si è concluso con una sessione congiunta ITALF ILF in cui esperti nazionali ed internazionali hanno dato luogo ad una interessante serie di presentazioni che hanno riguardato le principali problematiche relative all’assistenza sanitaria dei malati, sotto tutti i punti di vista: epidemiologico, sociale, economico, psicologico, terapeutico e del management del malato. La sessione è stata seguita  da un incontro tra malati ed esperti che hanno ulteriormente evidenziato la necessità di un maggior interscambio di esperienze tra i malati stessi, gli operatori, le aziende e le associazioni dei malati.

E’ stata poi la volta della ‘tre giorni’ internazionale nella quale relazioni di elevato livello scientifico e culturale hanno posto l’accento sui molteplici ‘gap’ che a livello internazionale ancora esistono in vari paesi per la soluzione dei bisogni assistenziali dei malati. Gli stessi dati epidemiologici sono discordanti tra i vari esperti e non consentono ancora oggi di fare un quadro definitivo al riguardo. Si è molto insistito sullo studio LIMPRINT, portato avanti da oltre 10 paesi a livello mondiale (tra cui l’Italia). Questo sta raccogliendo molti dati epidemiologici riguardanti non soltanto i caratteri anagrafici dei malati (età, sesso, livello di accessibilità alle cure) ma anche il quadro delle possibilità di assistenza che testimonia una estrema variabilità di ‘livelli’ di presa in cura. Si è ancora lontani dal riconoscimento ufficiale di queste malattie ed è stato interessante l’intervento di un sociologo che ha espresso la sua estrema curiosità, come ricercatore specifico dal suo punto di vista, della considerazione di una malattia, da un lato tanto diffusa e, dall’altro, anche negli stadi clinici più avanzati, tanto poco considerata dai sistemi sanitari  C’è ancora molto da fare, in ogni paese; ma la spinta politica e sociale, oltre che scientifica, dell’ILF (che la contraddistingue da tutte le altre società scientifiche) è tale da far presumere solo nuovi progressi nel campo specifico in ambito internazionale. Gli interventi delle onorevoli Amoddio e D’Incecco nel contesto dei lavori internazionali hanno sancito definitivamente il grande interesse che la politica oggi riserva a queste patologie: e questo ci fa ulteriormente ben sperare. L’appuntamento è per l’anno prossimo, in Liguria per l’ITALF, a Rotterdam per l’ILF. Se Dio vorrà andremo ad ascoltare anche in queste circostanze e porteremo ancora volentieri anche la nostra esperienza a confronto con gli altri. L’augurio è che i tanti linfologi italiani partecipino più intensamente al processo anche con la loro presenza, almeno in queste circostanze che, peraltro, oltre al confronto con le esperienze degli altri, aprono anche la strada per nuovi percorsi di ricerca e clinico-assistenziali. Uniamoci per servire meglio, senza personalismi (che sono la rovina della scienza!). Facciamolo per i malati cui tutti noi teniamo e che costituiscono il vero obiettivo del nostro operato quotidiano mettendo a loro disposizione il nostro specifico bagaglio di esperienze.

Sandro Michelini

Siracusa 25 Giugno 2017

1 COMMENT

  1. È possibile il trapianto di linfonodi, come qualche chirurgo filibustiere fa in Italia.?
    Bisognerebbe informare la gente e denunciare disonesti che promettono risultati impossibili
    Io sono costretta ad andare alla Feldberklinik per il massaggio e bendaggio.bisognerebbe avere più fisioterapista in Italia.
    Io vivo a Caltanissetta e,per fortuna la ssuddetta clinica di è offerta di insegnare il loro metodo, Asdok alla mia fisioterapista gratis.cordiali saluti
    Giovanna Andolina Tel 389 248 1523

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