Letti Rialzabili

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tratto dal nostro forum

Buona sera

vorrei porvi un quesito: avendo preso da poco casa, devo arredarla. mia mamma ha deciso di comprarmi un letto di quelli rialzabili, non a motore, quelli con le doghe in legno e il sistema manuale, così da tenere i piedi rialzati (il mio edema è alle caviglie)
mi chiedevo se fosse effettivamente utile, se valgono la spesa e, nel caso, quale tipo di materasso ci va.
questo perché io, in questo momento, mi sto immaginando in versione kill bill o jackie chan, nel disperato tentativo di ancorare un materasso al letto 
grazie  per le informazioni ^_^/
carla

ciao carla,

per il mio bimbo, affetto da linfedema agli arti inferiori dalla nascita, il prof. campisi suggerì di mettere la culletta in pendenza tale da farlo dormire con el gambe un po’ alzate sin da subito. usammo allora un piccolo spessore nella parte bassa del materassino. in generale credo che sia utile e senza ancora sapere nulla di linfedemi, quando mi sono sposato 10 anni addietro con mia moglie scegliemmo proprio un letto simile a quello che vuoi comprare tu. i prezzi sono praticamente simili a quelli dei letti normali con materassi ortopedici e il vantaggio è che quando vuoi “scaricare” un po’ le gambe o, al contrario, vedere la tv a letto, lo puoi fare senza fatica e senza artifici. il materasso è un normale materasso in lattice che resiste bene anche a 10 anni di uso.

il mio consiglio è quindi di prenderlo, tanto se vuoi usarlo in modo tradizionale basta non sollevarlo, e la differenza di costo mi pare minima.

ciao, mimmo

Relazione prof. Michelini a Palazzo Marini

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Pubblichiamo volentieri le diapositive a corredo della relazione del prof. Sandro Michelini al convegno dell’associazione dossetti sulla riabilitazione domiciliare delle malattie rare, tenutosi a Roma, Palazzo Marini il 12 settembre 2007.

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Fisioterapisti d’Italia (linfodrenaggio manuale)

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Attenzione: il servizio è momentaneamente sospeso!

Stiamo ricostruendo la pagina dei Fisioterapisti di Italia che praticano il ilnfodrenaggio manuale con le varie tecniche accreditate.

Per ragioni di correttezza scientifica e deontologica verso gli associati che utilizzano il servizio, le notizie presenti sulla pagina da più di due anni devono essere aggiornate.

 

Malattia da intossicazione cronica e/o ambientale

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a.m.i.c.a 

associazione per le malattie da intossicazione cronica e/o ambientale 

infoamica@ciaoweb.it – dstocchi@aliceposta.it 

http://www.infoamica.org/ Cialis No Prescription e www.infomcs.org 

Rubrica di medicina cinese e pranoterapia

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  • Olimpio Visalli – bioenergia – micromassaggio cinese
  • catania via genova 40 tel.095448198 email: olimpio.visalli@tiscali.it

Entro il 31 ottobre i nuovi lea cosi’ dice fazio

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 arriverà entro il 31 ottobre il decreto sui nuovi livelli essenziali di assistenza ( lea), con accordo stato-regioni. lo ha annunciato il sottosegretario alla salute, ferruccio fazio, nel corso della conferenza stampa sull’attuazione del programma di governo in sanità nei primi tre mesi. fazio ci tiene a precisare che nei nuovi lea “sarà garantita la copertura per la vaccinazione contro il papillomavirus, la diagnosi e la terapia delle malattie rare, le protesi per i disabili, con particolare riferimento ai comunicatori per i pazienti con sclerosi laterale amiotrofica”. nessuno ha mai pensato di non garantire tali categorie”, sottolinea fazio, ribadendo che il ritiro del decreto dell’esecutivo prodi sui lea “era un atto dovuto per motivo tecnici”. del resto, afferma il ministro del welfare, maurizio sacconi, “non c’era ombra di copertura per gli 800 milioni di nuova spesa che quei lea avrebbero richiesto”. fazio spiega che “oggi pomeriggio alle 16 si terrà un incontro con le regioni per discutere dei nuovi lea. su cui stato e regioni dovranno sottoscrivere l’accordo di intesa Levitra online entro il 31 ottobre”. ma sui nuovi lea “i conti non tornano, sarà bene scoprire le carte”. ne è convinta l’ex ministro della salute livia turco (pd), che commenta così le dichiarazioni del ministro del welfare maurizio sacconi e del sottosegretario ferruccio fazio. turco si chiede infatti come possa “il governo annunciare di aver ritirato il precedente decreto sui livelli essenziali di assistenza (lea) perché privo di copertura finanziaria e poi dire di riproporre i medesimi lea due giorni dopo l’approvazione della manovra che contiene un taglio di 7 miliardi di euro al fondo sanitario nazionale per i prossimi tre anni ? i casi sono due: o aumentano le risorse o tagliano i lea”. per questo “i conti non tornano”.

Molta disinformazione sul linfedema

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buongiorno a tutti,
La mia storia comincia a circa 20 anni, quando improvvisamente,  mi accorsi di non riuscire ad acquistare dei sandali con il tacco alto, a causa di strani “gonfiori” sul dorso dei piedi e della caviglia, inizialmente fu interessata solo una gamba, ormai a distanza di 20 anni sono coinvolte entrambe.
io vivo in torino e sono circa 20 anni che mi sottopongo a visite angiologiche e tutti gli angiologi interpellati, hanno sempre minimizzato il mio problema riconducendolo ad un fattore “familiare ed ereditario”, dato che mia  madre soffre di tromboflebiti (per trombofilia familiare), mai nessuno angiologo si è preoccupato di farmi sapere quanto potesse essere grave ed invalidante questa patologia, ho notato che persino in una grande città come quella in cui vivo, non ci sono dei specialisti in linfologia, alcuni angiologi interpellati mi hanno ribadito che non c’è nulla da fare e per ovviare al gonfiore (edemi) alle caviglie e al dorso dei piedi, basterebbe dormire con le gambe sollevate di almeno 5-10 cm. e durante la giornata o in serata, tenere le gambe appoggiate in verticale contro una parete, almeno un’ora, in modo che gradatamente si possano “sgonfiare”. alla mia domanda: “ma scusi, e come faccio per lavorare ?” la risposta fu: “si scelga una professione part-time e assolutamente da non stare nè troppo in piedi e nè troppo seduta !”. ora il mio problema attuale è che da alcuni giorni mi ritrovo con dei forti bruciori a livello  di caviglia e polpaccio sx. oltre a degli edemi impressionanti (sembra di avere una pagnottina sul lato esterno caviglia  e un’altra pagnottina sul dorso dei piedi) sabato sono finita al p.s. dal forte bruciore, temevo una flebite (o trombosi, dato che ne soffre mia madre), ho richiesto un ecocolordoppler, ma il medico di guardia, mi ha solo diagnosticato “linfedema” arti inferiori e mi ha rimandato a casa, dopo l’esito ematico del “dimero” che escludeva la presenza di trombosi venosa profonda.
Qualcuno mi disse che dovevo fare dei linfodrenaggi manuali (ma qui in città si fa pure difficoltà a capire a quale specialista rivolgersi) non li ho ancora mai fatti perchè non ho trovato il fisiatra specializzato, qualcun altro mi disse che avrei dovuto fare delle cure termali (tipo percorso vascolare) però poi non ti sanno indicare la località termale che si occupa di questa patologia, altri ancora mi hanno ribadito l’importanza di speciali bendaggi fatti con materiale di caucciù, e poi stare però con le gambe in verticale (appoggiate alla parete) per almeno un’ora. mio marito ha provato a farmi questi bendaggi, ma il risultato oltre al dolore, fu che appena li tolsi, le mie gambe sembravano quelle dell’ “omino michelin” o del cagnolino “sharpei”, pensando che mio marito, con tutta la sua buona volontà non fosse in grado di farmi bene i bendaggi, lasciai perdere. ora però sono preoccupata per questi fastidiosissimi bruciori che non passano, nemmeno con l’antinfiammatorio e sinceramente non so più “a che santo votarmi” considerando che per mia sfortuna, da circa 10 anni sono risultata gravemente allergica a molti farmaci e i medici oltre a non sapere nulla di questa rara patologia, non saprebbero nemmeno come curarmi, qualcuno di voi, sa per caso dirmi se possono giovare delle cure termali, oppure andare al mare e fare molte camminate nell’acqua ? e se per caso ci fossero dei rimedi omeopatici…..
scusate il mio sfogo e la mia prolissità, ma sono veramente molto arrabbiata per questa grande disinformazione medica e soprattutto per il “minimizzare” e non dare la giusta importanza ad una patologia cronica, che con il progredire, può risultare altamente invalidante e avere delle ripercussioni anche sul piano psicologico e sociale (a me è capitato di non poter acquistare delle scarpe normali, tipo mocassino, perchè la commessa si rifiutò di farmele provare, dopo aver visto i miei piedi gonfi…diceva che gli rovinavo la forma delle scarpe, lo stesso dicasi per scarpe da ginnastica ecc…non posso mica camminare scalza !).
un cordiale saluto a tutti e speriamo di avere presto il giusto “riscontro”, per noi malati cronici.

Linfedema e gravidanza

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DOMANDA
linfedema e gravidanza
gentilissimo prof.michelini, sono una ragazza di 23 anni, affetta da linfedema all’arto inferiore sx da tre anni e mezzo. grazie alle cure la mia situazione è ben controllata,  tanto da essere invisibile. tale situazione potrebbe progredire oppure coinvolgere l’altra gamba con una gravidanza, pur continuando le opportune terapie?la ringrazio anticipatamente per la sua risposta.

( messaggio postato in altro topic dall’utente stella)

RISPOSTA

linfedema e gravidanza.
a giudicare da quanto espone il suo linfedema appare molto ben controllato e monitorizzato. non esiste una prognosi pre-stabilita per il linfedema primario in gravidanza. anche per quanto riguarda le patologie venose, ogni gravidanza è fine a se stessa (carica ormonale nelle varie fasi, disposizione del feto nell’utero con eventuale compressione dei grossi vasi addominali etc.).
in linea di massima, se monitorizzato, un linfedema primario in corso di gravidanza non presenta particolari rischi di aggravamento, specialmente se viene oservato l’utilizzo (indipendentemente dalla stagione) dell’indumento elastico prescritto dallo specialista.
un cordiale saluto
sandro michelini