Dedicare del tempo alla formazione crediamo sia un dovere ma, se il gruppo è particolarmente motivato ed interessato, può diventare anche un piacere. E’ quello che ci succede abitualmente da molti anni a questa parte ma, questa volta, l’interesse e la partecipazione sono stati veramente entusiasmanti. Un gruppo di fisioterapisti provenienti da ogni parte d’Italia (Milano, Como, Trento, Varese, Brescia, Torino, Macerata, Terni, Isernia, Taranto, Firenze), 4 dalla Svizzera (3 da Lugano ed una dal Canton Ticino) e persino una da Parigi, con l’intento di apprendere le novità diagnostiche, terapeutiche e normative riguardanti la gestione clinica del paziente con edema da causa vascolare periferica. Con un metodo già da molti anni collaudato abbiamo proposto una serie di informazioni di anatomia, fisiopatologia, diagnostica clinica e strumentale, frutto dell’esperienza quotidiana e di un continuo aggiornamento derivante dal confronto continuo con le esperienze dei massimi i esperti mondiali nei corsi e nei convegni internazionali che si susseguono su questi argomenti.

Che fosse un ottimo gruppo (dal punto di vista didattico) lo si è visto da subito, quando, con le prime sedute di pratica manuale, abbiamo notato un livello medio di ‘manualità’ molto elevato. Ed eccellente si è rivelata anche la rapidità di ‘apprendimento’ che ha consentito (cosa rara nei corsi teorico-pratici) di fluire velocemente con i vari argomenti di patologia linfatica e venosa e di ripetere i concetti con approfondimenti in esempi clinici che hanno consentito, con le frequenti domande e con i quesiti spontanei dettati dalle esperienze cliniche personali dei corsisti, di chiarire ancor meglio le tematiche trattate.

La cosa che ha maggiormente colpito è stata che il primo giorno del secondo periodo di corso, per la prima volta (non ci era mai successo nei corsi precedenti!) ben tre fisioterapisti hanno portato e presentato su nostra sollecitazione al resto del gruppo, i risultati ottenuti su tre distinti pazienti, in virtù di quanto appreso fino a quel momento del Corso.. Una terapista ha addirittura approntato una decina di diapositive per mostrare i risultati del trattamento di un linfedema secondario dell’arto inferiore (lusinghieri dal punto di vista clinico); un’altra terapista ha mostrato un miglioramento del trofismo e della consistenza e volume di un arto inferiore con linfedema primario. Molto interessante il trattamento di una terza terapista che ha curato con alcune sedute di linfodrenaggio un caso di Web Axillary syndrome (uno degli ultimi argomenti trattati nella prima parte del Corso): dopo solo 4 sedute il cordone in corrispondenza del collettore linfatico trombizzato nel terzo superiore del braccio si è, in questo caso, mirabilmente ‘dissolto’, sono scomparsi il dolore e l’impotenza funzionale articolare di spalla consentendo all’interessata un completo recupero funzionale dell’arto superiore. La terapista, in questo caso, ha continuato a trattare la paziente, più che soddisfatta del risultato ottenuto.

Il materiale da bendaggio, utilizzato con cognizione e con buon impiego nella ‘disposizione’ sull’arto ha consentito di effettuare il trattamento dell’arto inferiore e dell’arto superiore in tempi adeguati e di provare esercizi fisici stimolanti le varie pompe muscolari degli arti, ad ulteriore rafforzamento del risultato terapeutico. Utile completamento, anche in questo senso, è stato il poter proporre ai corsisti di effettuare (se particolarmente interessati) un corso aggiuntivo di addestramento alla rilevazioni delle misure per il confezionamento di indumenti elastici a maglia piatta ‘su misura’, da effettuare presso un’azienda che si occupa della produzione di questi presidi, contestualmente alla verifica diretta di alcune delle fasi della lavorazione sui macchinari in fabbrica.

Particolare interesse ha destato anche la trattazione della malattia trombo embolica con riguardo alla prevenzione della stessa, alla diagnosi precoce ed al trattamento selettivo nei singoli stadi della malattia. Altro successo è stato conseguito con la proiezione di una tabella/griglia che, abitualmente, si compone in diretta, durante la discussione, con il riempimento di molte caselle dall’interpretazione delle quali è possibile extrapolare con notevole attendibilità una diagnosi di presunzione della natura dell’edema che può quindi essere ‘approcciato’ con maggior sicurezza ed efficacia dall’operatore nel singolo caso clinico.

I vari filmati proiettati durante le giornate di corso (sulla fisiopatologia del linfedema e suo trattamento, sulle funzioni immunologiche del sistema linfatico e loro preservazione, sulla descrizione di casi complessi in una replica di una trasmissione di Wilde condotta presso l’Ospedale San Giovanni Battista di Roma, sulla prevenzione della malattia trombo embolica e sulla fisiopatologia delle ulcere venose) hanno contribuito ad ulteriormente chiarire molti dei concetti espressi durante la parte teorica del corso.

Si è creato da subito con il gruppo un clima di fiducia reciproca e di piena collaborazione nell’interesse dell’obiettivo comune del ‘trasmettere’ le esperienze cliniche al solo fine di mettere in condizioni degli operatori sanitari di curare bene e con cognizione di causa.

Un merito particolare va anche all’Organizzazione del Provider, Fisio Kinesis, che ha scelto una sede molto adatta e dotata di spazi ed apparecchiature audio-visive ben funzionanti, a Sesto San Giovanni, nella zona di Breda, presso la Sede dell’Istituto Superiore di  Osteopatia (ISO).

Con un clima del genere l’interesse si è ipertrofizzato ed al momento dei saluti ci si è reciprocamente impegnati a continuare nel confronto sulle esperienze che verranno fatte in futuro, nella sola ottica di ottimizzare le risorse  e fugare eventuali dubbi futuri sugli approcci terapeutici e sulle risposte cliniche consequenziali agli stessi.

Dr. Sandro Michelini                                         Dr. Alessandro Failla

 

 

Milano 11 Febbraio 2018.

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