La Cestari, di Terni, ha sottolineato tutte le possibilità evolutive di un linfedema secondario, ricordando che, anche in questo ambito, è fondamentale la ‘prevenzione secondaria’.

Ricci, il coordinatore del gruppo di studio, ha quindi esposto i criteri di misura dell’edema e della disabilità da questo indotta facendo esplicito riferimento all’International Classification of Functioning, quale strumento di definizione del singolo quadro clinico.

Gasbarro ha nuovamente presentato la Classificazione clinica e fisiopatologica dei linfedemi proposta dal suo gruppo di lavoro.

E’ stata quindi la volta di Bertelli che, invece di portare i dati dello studio genetico nazionale, in un contesto appropriato ha giustamente evidenziato il valore ed i limiti del test genetico ed ha sottolineato i criteri di arruolamento dei malati onde evitare inutili aspettative negli stessi ed inutili costi per il Sistema Sanitario Nazionale.

Belgrado ha quindi presentato le sue bellissime immagini di fluoroscopia (facendo dei paragoni con i quadri linfoscintigrafici degli stessi pazienti)) statiche e durante drenaggio manuale.

Successivamente Fabietti, di Padova, ha ricordato e dimostrato ancora una volta come la radioterapia induca danno linfatico irreversibile nelle zone trattate con conseguente insorgenza di linfedema secondario.

La dottoressa Zanetti ha quindi parlato dell’effetto dei farmaci e dei fitofarmaci negli stadi iniziali delle forme primarie e secondarie, mentre Sgarabotto ha proposto l’alternativa di 1 c. la sera per una settimana al mese per 3 anni di Amoxicillina + Acido Clavulonico, in alternativa alla ‘dolorosissima’ penicillina ritardo per via iniettiva nei soggetti con linfangiti ricorrenti.

E’ stata quindi la volta di Corda che ha presentato alcuni casi clinici di linfedema evoluto, interessanti tutti i distretti corporei, suggerendo trattamenti specifici per ogni singolo distretto anatomico (genitali esterni inclusi ove il suo gruppo opera bendaggi specifici molto efficaci dal punto di vista del risultato clinico).

Ha quindi parlato la terapista Contini, collaboratrice di Corda, descrivendo l’importanza della cura della pelle in caso di distrofie, ‘screpolature’, recessi e complicanze verrucoidi o micotiche.

LEAVE A REPLY